lunedì 12 gennaio 2015

Codice etico

Carta d’Intenti e Codice Etico della Rivista

1) Decisione di pubblicazione e doveri del Direttore, dei curatori dei singoli fascicoli, del Comitato Scientifico e del Comitato di Redazione
- Il Direttore è il responsabile ultimo della decisione di pubblicare gli articoli sottoposti alla Rivista. Nelle sue decisioni, è tenuto a rispettare le strategie e l’impostazione editoriale della Rivista. È inoltre vincolato dalle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio.
- Nell’assumere le proprie decisioni, il Direttore si avvale del supporto dei curatori dei singoli fascicoli e di almeno due revisori scelti tra studiosi ed esperti esterni al Comitato Scientifico e al Comitato di Redazione, secondo una procedura di double-blind peer review.
- Il Direttore e i curatori dei singoli fascicoli sono tenuti a valutare i manoscritti per il loro contenuto scientifico, senza distinzione di razza, sesso, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, di orientamento scientifico, accademico o politico degli autori.
- Il Direttore, i curatori dei singoli fascicoli, il Comitato Scientifico e il Comitato di Redazione sono tenuti a non divulgare alcuna informazione sui manoscritti ricevuti a soggetti diversi dagli autori, revisori e potenziali revisori.
- Il materiale inedito contenuto nei manoscritti sottoposti alla Rivista non può essere usato dal Direttore, dai curatori dei singoli fascicoli e dai membri del Comitato Scientifico e del Comitato di Redazione per le proprie ricerche senza il consenso scritto dell’autore.
- Se il Direttore rileva o riceve segnalazioni in merito ad errori o imprecisioni, conflitto di interessi o plagio in un articolo pubblicato, ne dà tempestiva comunicazione all’autore e all’editore, intraprende le azioni necessarie per chiarire la questione e, in caso di necessità, ritira l’articolo o pubblica una ritrattazione.

2) Doveri dei revisori
- I revisori assistono il Direttore e i curatori dei singoli fascicoli nelle decisioni editoriali e possono eventualmente indicare all’autore correzioni e accorgimenti atti a migliorare il manoscritto.
- Il revisore selezionato che non si senta qualificato alla revisione del manoscritto assegnato, o che sappia di non essere in grado di eseguire la revisione nei tempi richiesti, deve notificare la sua decisione al Direttore o ai curatori del fascicolo, rinunciando a partecipare al processo di revisione.
- I manoscritti ricevuti per la revisione devono essere trattati come documenti riservati. Essi non devono essere mostrati o discussi con chiunque non sia previamente autorizzato dal Direttore.
- La revisione deve essere condotta con obiettività. Non è ammesso criticare o offendere personalmente un autore. I revisori devono esprimere le proprie opinioni in modo chiaro e con il supporto di argomentazioni chiare e documentate. Ogni dichiarazione, osservazione o argomentazione riportata deve preferibilmente essere accompagnata da una corrispondente citazione.
- Il revisore deve richiamare l’attenzione del Direttore qualora ravvisi una somiglianza sostanziale o una sovrapposizione tra il manoscritto in esame e qualunque altro documento pubblicato di cui è a conoscenza. Le informazioni o idee ottenute tramite la revisione dei manoscritti devono essere mantenute riservate e non utilizzate per vantaggio personale.
- I revisori non devono accettare manoscritti nei quali abbiano conflitti di interesse derivanti da rapporti di concorrenza, di collaborazione, o altro tipo di collegamento con gli autori, aziende o enti che abbiano relazione con l’oggetto del manoscritto.

3) Doveri degli autori
- Gli autori devono garantire che le loro opere siano del tutto originali e, qualora siano utilizzati il lavoro e/o le parole di altri autori, che queste siano opportunamente parafrasate o citate letteralmente. In ogni caso, il riferimento al lavoro di altri autori deve essere sempre indicato.
- Gli autori hanno l’obbligo di citare tutte le pubblicazioni che hanno avuto influenza nel determinare la natura del lavoro proposto. Gli autori di articoli basati su ricerca originale devono presentare un resoconto accurato del lavoro svolto, nonché una discussione obiettiva del suo significato. I dati relativi devono essere rappresentati con precisione nel manoscritto.
- I manoscritti proposti non devono essere stati pubblicati come materiale protetto da copyright in altre riviste. I manoscritti in fase di revisione dalla rivista non devono essere sottoposti ad altre riviste ai fini di pubblicazione. Inviando un manoscritto, l’autore/gli autori concordano sul fatto che, se il manoscritto è accettato per la pubblicazione, tutti i diritti di sfruttamento economico, senza limiti di spazio e con tutte le modalità e le tecnologie attualmente esistenti e/o in futuro sviluppate, saranno trasferiti alla Rivista.
- La paternità letteraria del manoscritto è limitata a coloro che hanno dato un contributo significativo per l’ideazione, la progettazione, l’esecuzione o l’interpretazione dello studio. Tutti coloro che hanno dato un contributo significativo devono essere elencati come co-autori. L’autore di riferimento deve garantire che tutti i relativi coautori siano inclusi nel manoscritto, che abbiano visto e approvato la versione definitiva dello stesso e che siano d’accordo sulla presentazione per la pubblicazione.
- Gli autori devono indicare nel manoscritto conflitti finanziari o altre tipologie di conflitto di interesse che possono influenzare i risultati o l’interpretazione del manoscritto. Tutte le fonti di sostegno finanziario al progetto devono essere indicate.
- Qualora un autore riscontri errori significativi o inesattezze nel manoscritto pubblicato ha il dovere di comunicarlo tempestivamente al Direttore della Rivista e cooperare con lo stesso al fine di ritrattare o correggere il manoscritto.

Conflitto d’interessi
- Un conflitto d’interessi può sussistere quando un autore o la sua istituzione oppure un revisore abbiano rapporti personali o economici che possono influenzare in modo inappropriato il loro comportamento, in termini di giudizio, di pressioni o di valutazioni. Questo conflitto può esistere anche se il soggetto ritiene che tali rapporti non lo influenzino. Sta al Direttore della Rivista gestire nel miglior modo possibile, in particolare tramite il sistema dei revisori anonimi in doppio cieco, eventuali conflitti d’interessi; agli autori può essere richiesta una dichiarazione a tal riguardo.

lunedì 5 gennaio 2015

NORME PER I COLLABORATORI (Estratto)

Si pregano i collaboratori di Traduttologia di attenersi alle seguenti norme nella stesura dei loro dattiloscritti:

1. Il dattiloscritto va inviato in originale e non in copia; è preferibile che, insieme al dattiloscritto, venga consegnato anche il dischetto (Programma Word, preferibilmente McIntosh oppure MS-DOS).

2. Le note, numerate progressivamente dalla prima all’ultima, devono essere riportate alla fine dell’articolo.

3. Citazioni:
3.1. Articoli di riviste, saggi in opere collettanee (di uno o più autori) e pubblicazioni simili, vanno tra virgolette doppie.
3.2. Titoli di libri, di riviste, di opere collettanee vanno in corsivo. Le opere di più autori si indicano con il nome del curatore prima del titolo seguito da: (ed.) oppure (eds.) quando siano più curatori; per testi in italiano si usa (a cura di). In assenza del nome del curatore, si trascrive il nome del primo autore seguito da et al. (per es. Alessandro Serpieri et al., Nel laboratorio di Shakespeare. Dalle fonti ai drammi, Parma, Pratiche, 1988, 4 voll.). Evitare il più possibile la formula AA.VV., che, dal punto di vista bibliografico, ha uno scarso valore informativo. Nel caso di volumi contenenti atti, insieme ai curatori, vanno citati il luogo e la data del convegno. Per es.: Ungaretti e la cultura romana, Atti del Convegno (Roma, 13-14 novembre 1980) a cura di Rosita Tordi, Roma, Bulzoni, 1983.
3.3. Le riviste vanno corredate del numero di annata in cifre romane, e del numero stagionale in cifre arabe; subito dopo questi due numeri vanno indicati fra parentesi il/la mese/stagione e l’anno di pubblicazione: es. Merope, VI, 3 (settembre 1994). Il numero del fascicolo va indicato, in cifre arabe, solo nel caso in cui manchi il numero dell’annata: per es. Merope 13 (settembre 1994). Salvo qualche eccezione (PMLA, per (esempio), per i nomi delle riviste non bisogna usare abbreviazioni: scrivere Rivista di Studi Vittoriani invece di RSV.
3.4. I libri si indicano con il nome dell’Autore, Titolo e sottotitolo, luogo, editore e anno di pubblicazione. Altri dati (serie, collana, numero dell’edizione o ristampa, ecc.) sono facoltativi. Nel caso di opere in più volumi — come ad esempio le lettere di un autore — va indicato il numero dei volumi subito dopo il titolo in cifre arabe (per es. 6 voll., e per i testi inglesi, 6 vols.), e il numero del volume citato, prima dell’indicazione della/e pagina/e, in cifre romane [per es.: G. S. Haight (ed.), The George Eliot Letters, 7 vols., New Haven and London, Yale University Press, 1954-1955, vol. V, pp. 19-20]. Le traduzioni usate, in lingua diversa dall’originale, vanno segnalate dopo il titolo.
3.5. La rivista in cui è contenuto un articolo segue il titolo dell’articolo senza “in” dopo la virgola; il libro in cui è contenuto un saggio segue il titolo del saggio preceduto da “in” dopo la virgola.
3.6. Le citazioni brevi vanno nel corpo dell’articolo tra “”. Per i testi poetici massimo due versi; per testi in prosa massimo tre righe. Le citazioni lunghe vanno senza “”, con interlinea 1, e con capoverso (rientranza del primo rigo).
3.7. I puntini che indicano un’interruzione o taglio della citazione vanno tra parentesi quadre: [...].